Parole chiave e sovra-ottimizzazione: in medio stat virtus

 

Sovraottimizzazione seo

Sovra-ottimizzazione

Ebbene si, avevano ragione i nostri antenati latini: la virtù sta nell’avere il giusto senso delle cose. Nel mezzo, senza esagerare nè in un verso tantomeno nel suo opposto. E la cosa, incredibile a dirsi, vale anche per la Seo.
Qualcuno potrebbe pensare: ma come, avere un sito super ottimizzato non è il sogno di chiunque si trovi nelle condizioni di gestire un portale? Certamente si, ma dato che la Seo è in continua evoluzione o, sarebbe meglio dire, segue le novità lanciate di volta in volta da Google e ad esse si adegua, nel tempo si è assistito alla penalizzazione per la cosiddetta sovra-ottimizzazione.
Cosa voglia dire ricevere una penalizzazione di Google e quanto questa possa essere ‘antipatica’ per un sito, soprattutto se con quel sito ci campiamo, lo abbiamo già visto. È importante qui capire che uno dei motivi per i quali Google può arrivare a penalizzare un sito è proprio la sovra-ottimizzazione. Ovvero, la messa in atto in modo incondizionato e sistematico di tutti quei meccanismi utili a posizionare al meglio un sito.
Una sorta di overdose da buone abitudini Seo, questa potrebbe essere la definizione di sovra-ottimizzazione. Una serie di comportamenti da evitare, niente di particolarmente nuovo o sconosciuti per chi mastica di Seo o per chi si occupa direttamente di consulenza Seo, e che qui di seguito andiamo ad elencare.

Sovraottimizzazione: attenzione alla densità delle keyword

Penalità Google

Penalità Google

Le keyword, o parole chiave, sono le parole che caratterizzano e identificano un sito e sulle quali andiamo a lavorare per migliorare il posizionamento. Sono quelle che teniamo bene a mente quando scriviamo i contenuti di testo di un sito, per capirci.
Tutto il piano editoriale di un sito dovrebbe girare intorno a quelle che sono le keyword scelte. Ma è importante utilizzarle in modo sapiente. Nè troppo nè con eccessiva parsimonia.

Conoscere con esattezza quante volte devo ripetere la parola chiave in un contenuto di testo non è dato sapersi; non c’è ovviamente un numero esatto. Tuttavia ci si può arrivare con l’intuito e il buon senso. La parola deve essere ripetuta un tale numero di volte da non risultare fastidiosa alla lettura.

In sintesi la risposta è sempre la stessa: qualità! Scrivere contenuti di qualità, pensando in ottica lettore e non soltanto cercando di piazzare più volte possibile una parola chiave sperando di trarre giovamento da questo. Perchè, come detto, non soltanto non vi servirà a nulla, ma rischiate anche di beccarvi una penalità sui motori di ricerca.

L’anchor text, questo sconosciuto….

Anche la questione relativa alle anchor text dovrebbe essere piuttosto nota. Eppure non tutti i webmaster tantomeno molti Seo sembrerebbero averne compreso l’importanza.
L’anchor text è la parte di testo che decidiamo di linkare: sono di fondamentale importanza in quanto ricevere più link con una parola chiave simile, soprattutto se è una keyword inerente al tema che il nostro sito tratta, può rappresentare una svolta per salire nel posizionamento.
Detto ciò, per andare contro al meccanismo della compravendita di link che da anni ha invaso la rete, dall’article  marketing ai pubbliredazionali (leggi: Link Building e Article Marketing: un po’ di chiarezza), Google ha iniziato a fare grande attenzione al tipo di anchor text che un sito riceve. Se tutti i link che rimandano al nostro sito hanno la stessa parola chiave e, guarda caso, questa è una parola chiave caratterizzante il nostro business, Google potrebbe allarmarsi. Facciamo un esempio.
Abbiamo il sito di un negozio compro oro a Roma: riceviamo diversi link che rimandano al nostro sito e tutti questi (o la maggior parte) hanno come anchor text ‘compro oro a Roma’. Ecco, la cosa suona un po’ strana. È importante che la scelta delle parole da linkare sia il più naturale possibile. Una sovra-ottimizzazione di anchor text tutte uguali e tutte riferite alla parola chiave ‘secca’ può essere deleteria. E quindi penalizzante.

Scambi di guest post, article marketing e post a pagamento:

Penalità sovra-ottimizzazione

Penalità per sovra-ottimizzazione

Torniamo su un discorso già affrontato diverse volte: la vecchia cara link building. Che, nel tempo, si è evoluta cambiando forma e dando vita ad article marketing, guest post, articoli a pagamento e così via.
Anche qui, nulla di nuovo sotto il sole. Si tratta di scegliere accuratamente i siti dai quali ricevere link. Cercare quindi di evitare backlink di pessima qualità, portali e network nati appositamente per scambi di link. Meglio focalizzarci su backlink di qualità.
Scambiare guest post è sicuramente un buon modo per fare link building; ovviamente bisogna farlo nel modo giusto, mantenendo parametri di qualità elevati sotto tutti i punti di vista.

Per i post a pagamento, il discorso è il medesimo: in teoria è una pratica che Google combatte con armi affilate. Tuttavia non è facile capire quando un link è stato acquistato e quando invece è spontaneo. Ecco perchè molti Seo tendono ad acquistare link su siti con altro trust inserendoli all’interno di contenuti testuali.

Acquistare link è rischioso?

Nel caso quindi se proprio dobbiamo acquistare un link su un altro sito, cerchiamo di inserirlo in un contenuto di qualità, che sia contestuale con il sito che ci ospita e con il tema trattato dal nostro; facciamo attenzione all’anchor text, come dicevo sopra; assicuriamoci di inserire un altro o anche un altro paio di link verso fonti autorevoli; controlliamo che i link siano tutti ‘dofollow’.
Infine cerchiamo naturalmente di scegliere con grande accortezza il sito che deve linkarci e non esageriamo acquistando troppi link in breve tempo. Altrimenti rischieremmo di andare, con ogni probabilità, incontro ad una penalizzazione per sovra-ottimizzazione.

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